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DAZI E SPESE DOGANALI – L’INFOGRAFICA COMPLETA PER NON RIMANERE FREGATI

Chi di voi è familiare con lo shopping online, sa bene che ordinando da siti cinesi, o comunque extra europei, bisogna fare i conti con delle spese aggiuntive doganali, in una parola: i dazi. Ne avrete sentito parlare un’infinità di volte ultimamente, per via degli scontri diplomatici che sta vedendo in primo luogo gli Stati Uniti protagonisti; ma è un tema recente? Affatto, pensate che ci sono tracce e testimonianze di dazi risalenti a oltre 2.000 anni fa. Il problema è che oggi è diventata un’arma diplomatica fra Stati che vogliono imporre sanzioni su di altri, come ha fatto Trump, appunto.

Chiariamo subito, il dazio in sé non è un male assoluto, anzi. Nasce per un motivo molto più nobile di quello che si può pensare, ovvero proteggere la produzione locale, scoraggiando l’importazione di prodotti esteri, e in un paese bello e ricco di materie prime come l’Italia, c’è tutto l’interesse a sfruttare le molteplici risorse interne che abbiamo e incoraggiare lo scambio interno, dove possibile.

Quando bisogna pagare alla dogana?

Come funzionano, in che modalità e soprattutto come vanno pagati, va capito necessariamente prima di acquistare il prodotto che si sta importando. In modo da non rimanere stupiti al momento del pagamento.

Partiamo dal presupposto che in Europa, o meglio, nell’Unione Europea vige l’accordo del libero scambio. Importando un prodotto da un paese membro UE infatti, non scaturisce alcuna sanzione o tassa doganale. Una volta pagato il valore del prodotto e la spedizione, tutto fila liscio fino alla consegna. Stessa situazione se il nostro ordine ha un valore inferiore ai €22, indifferentemente dal paese da cui si sta comprando.

Le difficoltà cominciano a sorgere quando il nostro pacco viene spedito da un paese extra UE, e il cui valore è al di sopra della soglia dei €22. A questo punto dobbiamo differenziare gli articoli con un valore sotto i €150, per i quali andremo a pagare l’IVA (in Italia al 22%) sul valore della transazione (quindi compreso di prezzo di spedizione), più gli oneri del vettore che sono variabili, ma non dovrebbero superare i €20. Nel caso in cui il valore del prodotto è al di sopra dei €150, bisogna calcolare il valore della transazione aggiungendo un dazio variabile (tra il 4-6%), per poi aggiungere a questa somma l’IVA e gli oneri del vettore.

Siete confusi? Lo capiamo, questa storia dei dazi è poco piacevole, per questo abbiamo creato un’infografica chiara, sintetica e schematica che vi alleghiamo qua sotto. Sperando possa essere più chiara e di pratico utilizzo.

Per ulteriori informazioni non esitare a contattarci!

Il Team di Zipy

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